COERENZA E RESPONSABILITA’

COERENZA E RESPONSABILITA’

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Il 3 novembre a S. Maria Maggiore dal 1695 si celebra la festa di San Cesario, soldato martire, che proprio in quella data venne esposto per la prima volta alla venerazione dei Vastesi. Al mattino i fedeli si sono ritrovati per le celebrazioni in Cripta, mentre la sera la S. Messa è stata presieduta nella chiesa superiore da Sua Eccellenza Mons. Mauro Lalli alla presenza anche di una significativa rappresentanza di Confratelli della S. Spina e Gonfalone. Il Vescovo ha voluto richiamare le caratteristiche fondamentali di San Cesario consegnando poi due virtù ai presenti: la coerenza e la responsabilità. La coerenza per i credenti, infatti, rimanda ad un pensiero, una parola e un’azione che si ispirino al Vangelo e che siano espressione di unità e mai di doppiezza: non si può seguire la logica del mondo in cui si indossano maschere a seconda delle circostanze. La responsabilità del martire (del “testimone” secondo l’etimologia originaria) è tipica invece di chi si interroga sulle conseguenze delle proprie azioni senza fuggire di fronte al prezzo da pagare per rimanere fedele a Cristo Maestro. Al termine della celebrazione i Confratelli hanno guidato la processione con la statua al termine della quale è stata pronunciata la supplica. Che l’esempio e l’intercessione di San Cesario incoraggi tutti ad amare e servire la Chiesa cercando di essere un segno della Grazia di Cristo nel nostro tempo.
Riportiamo qui di seguito l’ultima parte della supplica:
“Oggi ci affidiamo alla tua protezione per riprendere la Via che è Cristo: ottienici, ti preghiamo, una protezione speciale dai terremoti. Le case distrutte che vediamo ai piedi della statua rievocano la fiducia che gli antichi Vastesi hanno riposto in te nei secoli passati.
Anche oggi, consapevoli della nostra debolezza, continuiamo ad invocarti come soccorritore: non dimenticarci nelle prove, sostieni la nostra Città e tutti coloro che con fede ricorreranno a te.
Per quanto poi sia inevitabile soffrire su questa terra, fa’ che nelle prove più dure, tutti noi possiamo avvertire l’abbraccio misericordioso del Cristo sofferente e glorioso e la sua consolazione sulle nostre ferite.
O San Cesario, dono per la nostra terra, Tu che ti rialzi dalla polvere e ti mostri a noi vittorioso,
rialzaci nelle fatiche presenti e preservaci dai mali futuri. Amen”

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