Estate: tra memoria e gratitudine

Estate: tra memoria e gratitudine

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Quando si avverte dentro un dovere di gratitudine non si riesce a soffocare un racconto, soprattutto poi quando non si tratta di parlare di sé ma di un Altro… riguardando infatti le foto di tutti gli appuntamenti estivi ci si accorge che la riuscita delle numerose iniziative non è dipesa dalla bravura del singolo, ma da un gioco di squadra. In tutto questo, se tutto è andato bene e se tutto è stato così bello il protagonista principale è stato Dio: in una estate così ricca in Parrocchia c’è senza ombra di dubbio lo “zampino” di Dio. Questo articolo perciò diventa una terapia dell’anima e uno stile che vorrebbe essere contagioso: non si può semplicemente lasciar scorrere il tempo; diventa necessario fare memoria nella luce della Grazia e con le categorie spirituali.

Ripensando ad esempio al cammino fatto in questa calda estate non posso che rallegrarmi per quella “mano invisibile” che ha accompagnato i parrocchiani, impegnati nei gruppi di servizio, nella visita a Celano e Tagliacozzo: gli adulti e i ragazzi in uno stile di semplicità (penso al pranzo al sacco presso il convento di Santa Maria in Valleverde) hanno potuto gioire della preziosa testimonianza artistica e paesaggistica dei due Comuni abruzzesi. Come non ricordare con gratitudine gli sguardi sorpresi dei miei collaboratori nel sentirsi avvolti da una storia che li precedeva e che parlava di fede anche attraverso le pietre? Come dimenticare il nostro sentirci famiglia in quel cammino condiviso e nella celebrazione eucaristica a Tagliacozzo nel convento fondato dal Beato Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco?

Il sito della nostra Parrocchia mi aiuta attraverso gli articoli e le foto poi a benedire il Signore per le numerose escursioni in montagna fatte con i Giovanissimi di AC e l’esperienza che questi ragazzi hanno fatto – sempre a contatto con la natura – anche con l’Arcivescovo presso l’Eremo di Santo Spirito a Maiella (Roccamorice): natura e spiritualità declinate nei diversi scenari delle nostre montagne che continuano ad indicare orizzonti infiniti. Fatica, sudore, stupore, silenzio, preghiere, merende, sorrisi che lasceranno un segno nei cuori e che lanciano verso il futuro: per raggiungere una meta è fondamentale cercare la strada giusta, percorrerla con una guida preparata e dei compagni di strada che siano alleati. Anche queste uscite sono un dono meraviglioso di Dio visto che siamo sempre tornati con quella allegria, tipica di chi si sente custodito da uno Sguardo dall’alto e dalla complicità nel gruppo.

Non posso poi dimenticare i tre appuntamenti vocazionali vissuti in Parrocchia in occasione della Ordinazione Sacerdotale di Matteo Gattafoni, del 90° compleanno del carissimo Mons. Decio D’Angelo e del caloroso e grato saluto a Fr. Dionigi che – divenuto Vicario Generale della Congregazione – ha dovuto lasciare la nostra Comunità parrocchiale. Questi momenti di forte commozione hanno visto tutti, collaboratori e gruppi di servizio, impegnati nella buona riuscita delle celebrazioni e nella organizzazione delle feste, curate come veri e propri momenti di famiglia. Nelle testimonianze di vita poi di questi nostri amici consacrati, abbiamo colto la freschezza dello Spirito che non si stanca di chiamare in tutte le stagioni della vita: abbiamo ricevuto un’iniezione di speranza sapendo che Dio è fedele a quanto ha promesso; in Don Matteo, fr. Dionigi e Don Decio troviamo le tracce del Dio che chiama e che sostiene nelle varie prove della vita. Anche questa è una Grazia vissuta in questi mesi estivi e anche qui scoviamo la sorpresa di Dio.

Possiamo forse dimenticare gli appuntamenti educativi del Grest per i bambini e il Campo Scuola dei ragazzi? Non dovremmo forse rallegrarci per come tutto questo coinvolgimento di genitori e di figli ha lasciato ancora il dolce desiderio di approfondire l’amicizia e la conoscenza di quel Gesù innamorato della Vita? Quanta soddisfazione nel vedere i Giovanissimi e le Catechiste della Parrocchia preparare con cura, e nei minimi particolari, le attività di quei giorni di servizio! Tutti ci siamo resi conto di quel dono gratuito dei più grandi che si è lasciato ricompensare unicamente dal sorriso dei piccoli. In modo particolare la fantasia degli animatori e degli educatori ha dato un sapore indimenticabile a quei giorni così ricchi di spunti educativi. La corresponsabilità ha fatto bene a tutti e ci ha fatto percepire la bellezza dell’essere Comunità. Alla scuola del Vangelo abbiamo tutti imparato a superare le difficoltà e le tensioni nutrendoci di quello sguardo di Gesù che continua a scommettere su di noi e ad incoraggiarci.

Personalmente annovero fra le grazie anche il Pellegrinaggio a Lourdes con una rappresentanza della Parrocchia e altri pellegrini della Città. Anche qui la storia della piccola Bernardetta ha incantato attraverso quella potenza di Dio che si serve delle persone più umili. Fra i pellegrini erano presenti anziani, giovani e persino una bimba di 11 anni, eppure il clima di preghiera e di ascolto ha fatto da collante in tutti: ci siamo sentiti trasportati da un’onda di spiritualità che ci incoraggiava a percepire la compagnia di Dio ovunque, anche negli eventuali ed inevitabili fatiche della vita. Lourdes è scuola di preghiera e segnale luminoso per coloro che pensano di essere abbandonati nel dolore. Il messaggio custodito nelle diciotto apparizioni non fa altro che incoraggiare alla testimonianza di bene verso il fratello e alla riparazione del male commesso da chi ti dimentica Dio.

Un ultimo motivo di gratitudine lo colgo anche dalle celebrazioni vissute in Parrocchia come le Sante Messe domenicali sempre partecipate (soprattutto quelle serali) da tanti turisti, la camminata mariana curata dalla nostra Confraternita della Sacra Spina in cui abbiamo pregato e cantato lungo le strade così come le celebrazioni della festa dell’Assunta. Si tratta di appuntamenti che sembrano scontati ma che vedono i fedeli alla ricerca di quella pace che solo Dio può dare. Percepisco come anche le numerose celebrazioni estive diventino un’occasione di nutrimento spirituale;  avverto nei tanti che tornano ogni anno a visitare la nostra bella chiesa la ricerca di un “Invisibile” che visita il tempo anche e soprattutto nella liturgia, oltre che nella preziosità delle opere d’arte. Ho potuto notare con gioia che la chiesa aperta la notte – anche fino a tardi – ha invitato tanti a sedersi catturati dal Crocifisso o dalla nostra Madonna illuminati. E tutto questo non è forse un altro miracolo di cui rendere grazie a Dio?

Una estate intensa ma che lascia il cuore colmo di gratitudine. Una stanchezza che si è riempita di senso. Queste righe vorrebbero dunque incoraggiare tutti a fare memoria dei passaggi di Dio nella propria storia per irrobustire l’anima nell’affrontare le fatiche quotidiane. Cosa rimane oggi? La percezione che tutto questo vissuto di grazia abbia lasciato nelle persone, sia giovani che adulti, l’entusiasmo di riprendere il cammino senza lasciarsi sfuggire le opportunità formative della Parrocchia e dell’Arcidiocesi; la percezione che c’è sempre una bellezza nascosta quando si scommette con pazienza nella Comunione; la consapevolezza che se si cura una sensibilità spirituale ci si accorge sempre più delle meraviglie del Vangelo.

Don Domenico

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