Una visita a Lanciano

Una visita a Lanciano

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LANCIANO – Lunedì 6 Novembre 2017, i bambini e ragazzi del catechismo accompagnati da don Domenico, le suore, fratel Dionigi e le catechiste hanno trascorso un lunedì diverso: si sono recati a far visita al Miracolo Eucaristico di Lanciano. Giunti a Lanciano intorno alle ore 16.00 con due autobus, hanno subito fatto visita alla Chiesa di San Francesco che conserva la testimonianza del più antico miracolo eucaristico del mondo cattolico. Essendo in tanti si sono creati due gruppi alternando la visita al Santuario e percorso archeologico con la visione di un video sulla storia del Miracolo. Intorno al 750, Gesù ha voluto dare prova della sua presenza reale nell’Eucaristia. Nella chiesa allora di San Legonziano, un monaco basiliano manifestò dei dubbi sulla reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. Durante la messa, però, l’ostia e il vino consacrati si trasformarono realmente in carne e in sangue. Custodite prima dai Basiliani, poi dai Benedettini e infine dai Frati Minori Conventuali, le due reliquie sono oggi conservate rispettivamente in un ostensorio d’argento e in un’ampolla di cristallo, poste nel secondo tabernacolo dell’altare monumentale, al centro del presbiterio. Oggi come in passato, le reliquie consistono in cinque gocce di sangue coagulato e nella sottile membrana di carne risultato della trasformazione dell’ostia. Gli esami istologici eseguiti con assoluto rigore scientifico hanno dimostrato che si tratta di sangue e tessuto cardiaco umani con lo stesso gruppo sanguigno: AB e che non sono mai stati trattati per la conservazione.  Tutti i ragazzi piccoli e grandi sono rimasti molto affascinati dalla storia e incuriositi si sono avvicinati per vedere bene l’ostensorio che conserva il miracolo. Vedere quella Carne, oggi, e quel Sangue come di persona vivente desta stupore e commozione! Quel Miracolo è lì per dirci che Dio c’è, è fedele alla sua parola, alle sue promesse. Il Signore è lì come annuncio perenne del suo amore e della sua misericordia per noi. E’ lì per accompagnarci nel cammino della vita, dove stanchezza, pericoli, avversità, paure, sorprese, avventure a volte mettono a dura prova la nostra esistenza. Lui è lì per farci compagnia, per parlarci, per esortarci, per invitarci a ricorrere a lui per essere illuminati, sostenuti nei nostri giorni. “Sarò con voi sempre”. Occorre non dimenticare questa presenza in mezzo a noi che vuole essere luce e guida per il nostro essere e il nostro cercare. “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Significa: è la mia Carne, il mio essere divino che viene in voi per nutrirvi di ideali, valori, aspirazioni al bene e alla salvezza. “Il pane della vita” è il pane dell’amore, della fraternità, della condivisione e della partecipazione alla vita degli altri per promuoverli, aiutarli ad essere liberi e felici. Quel Miracolo è lì per unirsi alle nostre sofferenze. “Fate questo in memoria di me”: è riattualizzare, rivivere, ripetere quello che lui ha fatto per noi. La sua morte diventa “memoriale”, sostegno, consolazione per i momenti di solitudine e sofferenza che inevitabilmente incontriamo nel percorso della vita. Così il ricordo di lui si fa vivo, diventa grazia e dono per il nostro vivere quotidiano. Quel Miracolo è lì perché noi credessimo con semplicità alle sue parole, alla sua presenza invisibile, ma vera e reale. Dopo aver vissuto intensamente il pomeriggio all’interno del Santuario abbiamo fatto ritorno agli autobus per consumare la merenda preparata dalle catechiste e far rientro a Vasto sicuramente consapevoli che Gesù Cristo è sempre vivente e che il suo Cuore ci ama appassionatamente.

Rosaria Baiocco

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