3 novembre Festa di San Cesario

3 novembre Festa di San Cesario

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VASTO – Il 3 novembre non sono mancate le occasioni per affidarsi al santo martire Cesario sia nelle due celebrazioni del mattino in cripta sia nella S. Messa solenne, nella chiesa superiore, presieduta da S. Ecc.za Mons. Domenico Scotti, già vescovo di Trivento. Al mattino molto toccante è stata la celebrazione delle ore 09:30 presieduta da Mons. Decio D’angelo in cui sono stati presenti anche i genitori, i familiari e gli amici di Jessica Tinari, morta nella tragedia di Rigopiano. Si sono ritrovati infatti a pregare nel giorno che sarebbe stato del compleanno della figlia e hanno trovato giovamento nell’omelia. Si è ricordato loro, infatti, le tante forme di martirio che oggi si vivono e in cui bisogna cercare la forza dal Consolatore che è Cristo. Quando dei genitori perdono una figlia vivono un martirio quotidiano che può diventare un appello alla fede. In serata il parroco ha accolto Mons. Scotti ricordando i suoi anni come sacerdote di Chieti-Vasto nei diversi incarichi che egli ha avuto oltre che come parroco, anche come padre spirituale e rettore nel Seminario Regionale. Lo stesso don Domenico lo ha avuto come suo rettore ed è stato suo collaboratore come Vicerettore. Nell’omelia il Vescovo ha incoraggiato i presenti ad uscire dalla tiepidezza del nostro cristianesimo per riconoscere le forme subdole di emarginazione di oggi che vorrebbero soffocare lo specifico cristiano. San Cesario ha testimoniato la fedeltà a Cristo rinunciando alle sue sicurezze di soldato romano ed è morto martire non volendo tradire il vero Signore della Vita. L’amore ha sempre un prezzo. Al termine della celebrazione vi è stata la breve processione con la statua all’interno della chiesa che si è conclusa con la Supplica a San Cesario composta l’anno scorso in occasione del terremoti del Centro Italia. Alla celebrazione e alla processione ha partecipato anche Mons. Michele Carlucci, direttore dell’Ufficio missionario e i confratelli della Sacra Spina. Si è respirato un clima di preghiera e di affidamento molto alto. La benedizione finale è stata impartita con il reliquiario che custodisce un osso del Santo e, all’uscita, i fedeli hanno trovato anche la “Spiga di San Cesario”, il particolare dolce in onore del Martire che con la sua forma ricorda la vita del cristiano macinata con Cristo per portare il dolce profumo del Vangelo nel mondo.

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