Un confronto con i ragazzi

Un confronto con i ragazzi

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VASTO – Per una felice coincidenza, proprio quando tutti si concentrano sui festeggiamenti per halloween, alcune insegnanti della Scuola Media Paolucci (Istituto Comprensivo n. 1) hanno invitato don Domenico per un incontro di approfondimento su questioni molto più serie, riguardanti il cristianesimo. Il tema scelto è stato: “La paura dell’altro. La potenza delle idee”. Il 30 ottobre, infatti, dalle ore 09:30 il parroco ha incontrato 8 classi di Prima Media raggruppate in gruppi. Il tema è stato declinato attraverso la proiezione di alcune immagini che richiamavano le Persecuzioni al tempo dell’Impero Romano, per presentare quelle più numerose del XX secolo fino alle più violente dei giorni nostri. La lezione è stata interdisciplinare toccando aspetti inerenti la Storia generale e quella vastese, le religioni politeiste e monoteiste e l’Educazione alla cittadinanza attiva. Non poteva neppure mancare un riferimento alle custodia alle reliquie di San Cesario Martire a Santa Maria Maggiore, esempio questi di un martire venerabile nella nostra Città con la sua storia di soldato romano, che per coerenza con la fede, rinuncia alla propria vita. Il filo rosso che teneva insieme il discorso riguardava la potenza dell’idea quando porta in sé un messaggio che può rinnovare la vita. A tal proposito è emerso come il concetto di dignità della persona a fondamento dell’antropologia cristiana e delle Costituzioni in Occidente, intaccava la concezione gerarchica dell’Impero (e non solo) fondata sulla differenza tra i liberi e gli schiavi. La lettera dei Galati (3,26-28) recita: “Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.  Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù”. La persona insomma viene riscattata e nobilitata nella sua dignità di figlia di Dio. Quando i cristiani vengono visti come “pericolosi” perché diversi nel loro stile di vita, quando pur rispettando le leggi e pagando le tasse, non vogliono offrire il culto agli dei o all’Imperatore, si cerca di metterli in cattiva luce sebbene fedeli alle leggi:  “Per te, Imperatore, per la tua salvezza, io ho sempre pregato Cristo, e per la prosperità dell’impero ho supplicato Dio che è nel cielo” (san Sebastiano al processo). Da qui la ricerca di pretesti per mandare a morte a volte atrocemente coloro che pur pregando per l’Imperatore, non volevano piegarsi alle tradizioni che esprimevano una religione ormai vuota. Il culto agli dei al tempo delle prime comunità cristiane, infatti, era ormai ridotto a puro rito che relegava la religione al pura funzione di tenere insieme i sudditi (secondo la etimologia di religare ossia tenere insieme gli uomini). I cristiani avevano in sé una freschezza e una coerenza di vita che rischiava di scardinare, secondo i potenti, il sistema politico o forse di questo semplicemente si aveva paura. Da questo punto di partenza don Domenico ha invitato a riflettere sulla differenza tra idea e idelologia, e ha indicato la via della conoscenza e del rispetto dell’altro nella sua pari dignità sebbene caratterizzato dalla sua diversa provenienza o cultura. Molte sono state le domande dei ragazzi sui martiri, sulla violenza dei bulli e sulla difficile sfida della ricerca della verità attraverso il ragionamento e non l’ideologia che chiude all’altro esercitando la violenza. Un bel momento anche questo per riflettere sulla difficile arte del vivere con gli altri. Un grazie speciale al Dirigente scolastico che incoraggia tutte le iniziative che agevolano la crescita dei ragazzi.

 

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