BETLEMME: UN MARE DI AMORE

BETLEMME: UN MARE DI AMORE

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Betlemme: un mare di amore. È il tema che vorrebbe esprimere quest’anno il Presepe di Santa Maria Maggiore visto che a Betlemme si fa un tuffo nell’amore di Dio che si è donato nel suo Figlio fatto carne. Grazie all’accoglienza di Maria e Giuseppe, infatti, Gesù diventerà, giorno dopo giorno, dono per tutti gli uomini. La rappresentazione del mistero del Natale si offre perciò, nella nostra Parrocchia, attraverso diversi simboli:
– La Natività: in primo piano Maria e Giuseppe in preghiera adorante davanti al Bambino Gesù che splende di Luce: “veniva nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,8).
– I Pastori: sono in viaggio verso la grotta visto che sono i primi destinatari dell’annuncio degli Angeli, chiamati a riconoscere il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia. Quello stesso Gesù sarà, al momento della morte, avvolto in altre fasce e deposto in un sepolcro: dalla mangiatoia al sepolcro, il Messia si offrirà sempre totalmente agli uomini.
– La città di Vasto: sullo sfondo si nota la nostra Città che vorrebbe ricordare al visitatore del Presepe che la nascita di Gesù è un mistero da accogliere in ogni luogo e in ogni tempo. In Dio non vi sono distanze spazio- temporali: “Oggi”, qui ed ora, è necessario aprire il cuore alla visita di Dio, anche nella nostra Città e nella nostra casa.
– Il nostro mare: si tratta del nostro golfo visto che si rilevano sia il pontile che il monumento alla Bagnante. Nella Bibbia il mare è simbolo di quella potenza che non si può dominare e che ospita mostri misteriosi, in definitiva rappresenta il male che ci supera. Dio solo può vincerlo, Egli solo cammina sulla acque. Da qui le parole del Maestro ai primi apostoli, vi farò “pescatori di uomini” cioè liberatori dal male, portatori di Vita nel Nome del Signore. Per questo motivo si ritrovano, sia nella capanna che fuori, i riferimenti alla pesca quasi ad evocare la missione di Gesù e dei Discepoli di ieri e di oggi.
– La croce e i simboli della passione: in ogni presepe si trovano simboli relativi alla Passione di Gesù, ecco perché sullo sfondo in alto a sinistra è collocata la Croce luminosa di Montevecchio. Di notte questa si illumina quasi a ricordare che, in ogni tenebra, Cristo continua a raggiungere i credenti. In primo piano inoltre si ritrova una donna dallo sguardo mesto che regge un panno bianco: rappresenta colei che – nella tradizione cristiana – ha espresso un gesto di tenerezza asciugando il volto di Gesù nel cammino verso il Calvario.
– I pesci e il richiamo alla Risurrezione: in primo piano si mostra al visitatore una graticola sul fuoco con sopra dei pesci (pesce San Pietro) che ricorda la scena della Risurrezione in cui Gesù, sulle rive del Lago di Tiberiade, chiama gli Apostoli – affaticati in una pesca che poi si rivelerà miracolosa – offrendo loro del pesce arrostito (Gv 21,9: “videro un fuoco di brace con del pesce sopra e del pane”). La stessa parola-immagine del pesce, nella antica iconografia cristiana, viene utilizzata come simbolo visto che in greco ΙΧΘΥΣ (ichthys) è un acrostico che sta per “Ἰησοῦς Χριστὸς, Θεοῦ Υἱὸς, Σωτήρ” (Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr): Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. Nel presepe, dunque, quel bambino che dovrà soffrire per amore nostro si annuncia già come colui che sconfiggerà la nostra morte con il suo Amore.
Ringrazio la Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone che ha sostenuto le spese del presepe con un generoso contributo e i signori Franco Patella, Nino D’Annunzio, Gino Scè, Marco Argentieri, Luigi Bellandrini, Gabriele Alessandrini, Giovanni Notarangelo, Sebastian Racano che con tanta passione hanno realizzato quest’opera che, mi auguro, aiuti a meditare sulla visita di Dio nella storia dell’uomo.
Il Parroco

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