Una chiesa non solo piena di gente… ma ricolma di Spirito

Una chiesa non solo piena di gente… ma ricolma di Spirito

Spread the love

VASTO – Diversità di ministeri, ma una sola è la missione: testimoniare che Cristo è risorto ed è vivo. E’ il messaggio che ha raggiunto la numerosa assemblea di fedeli che, al di là di ogni aspettativa, si è radunata nella chiesa di Santa Maria Maggiore sabato 19 maggio. È stato un momento di Grazia, poter convocare tutti i Movimenti e le Associazioni ecclesiale per realizzare un sogno: pregare per la comunione ed invocare lo Spirito Santo su tutti gli uomini. Una chiesa gremita (che ha meravigliato gli stessi organizzatori) resa possibile “solo” grazie alla sorpresa dello Spirito…per una meditazione comunitaria sull’azione sempre giovane del divino su quanti lo invocano.

Tutti insieme, in un sabato sera di maggio mentre la città è festante, per pregare insieme. Don Gianfranco Travaglini, che ha presieduto la veglia organizzata dalla Zona Pastorale di Vasto, ha dato la spiegazione che forse tutti i presenti stavano cercando: alla domanda “perché abbiamo bisogno di ritrovarci insieme” il sacerdote ha detto: “Siamo il frutto dello Spirito Santo che ci fa fare esperienza di Cristo vivo… e l’azione dello Spirito Santo è la diversità dei carismi”. Nell’opuscolo guida si legge: “La solennità della Pentecoste ha come centro il dono dello Spirito Santo di Dio, consegnato da Gesù che continua ad animare e guidare la vita dei credenti e della Chiesa intera. Attraverso lo Spirito, la Chiesa stessa vive nelle persone e nelle istituzioni cristiane e può orientare a Cristo tutta la storia”.

Al rinnovo delle promesse battesimali per  la professione di fede ha fatto seguito la presentazione dei gruppi, movimenti e associazioni partecipanti che hanno deposto sull’altare i loro “segni” distintivi: una mozzetta, l’icona della Madonna , il logo del Movimento o semplicemente una croce per dare visibilità al carisma. “Vieni Spirito, vieni Spirito scendi su di noi” hanno invocato i fedeli per l’adorazione eucaristica con la consegna dei sette ceri, uno per ogni dono dello Spirito, collocati a cerchio sull’altare per fare corona all’ostensorio: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio.

Azione dello Spirito Santo che si manifesta, lo ha ricordato don Gianfranco nel corso dell’omelia, uscendo dai “nostri luoghi chiusi” per annunciare che Cristo è risorto, è vivo perché “bisogna aprirsi alla testimonianza e non all’intimismo”; a servizio degli altri “perché siete la ricchezza della Chiesa”; in comunione gli uni con gli altri “perché ogni singola esperienza, a seconda della fantasia dello Spirito, ci porta a diventare un solo corpo”.

Cosa ha insegnato questa veglia nella notte che precede la Pentecoste? Che è bello riconoscersi fratelli nella diversità, un solo Corpo al servizio del Regno nella gioia di lodare l’unico Signore Trinità d’Amore. La preghieraè stata non solo ricolma di fedeli ma anche ricolma di Spirito Santo vista la gioia che si sprigionava dai volti e dai cuori ricaricati dalla Parola.

 

Pino Cavuoti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *