VASTO – Rainer Maria Rilke (1875-1926) un giorno scrisse: “Se la vostra quotidianità vi sembrerà povera, non date ad essa la colpa. Accusate invece voi stessi di non essere abbastanza poeti per scoprire tutte le sue ricchezze”. Per il Creatore, infatti, niente è povero”. Se queste parole dello scrittore cercavano di illuminare la quotidianità, bisogna ammettere che la Pasqua è la poesia più bella della storia e costituisce l’evento straordinario che ha cambiato totalmente la nostra prospettiva. Per Dio nulla è “semplicemente” povero ma tutto diventa occasione per costruire un cammino con l’uomo e la donna. Persino l’inciampo del peccato e della morte diventano un motivo in più per Lui per piegarsi sulla creatura. La Pasqua rappresenta il canto di Dio per la sua creatura riscattata e ritrovata, Egli ci stringe a sé per farci sentire tutto il calore del suo cuore. La tomba è stata svuotata ma sta a noi non volerci rientrare, non alimentare la nostra paura per ciò che ci attende fuori. Si tratta di non perdere di vista quel Gesù che ci vuole fare da Maestro parlandoci di amicizia. Quante volte facciamo fatica a credere nella gratuità di un gesto di affetto tra di noi! Lo stesso errore lo si commette con Dio ogni volta che dubitiamo di Lui: Egli infatti vorrebbe semplicemente raggiungerci con la sua Parola di verità per evitare che ci facciamo del male. L’annuncio di Risurrezione è quindi la medicina di speranza contro l’abitudine alla mediocrità, è la sorpresa del canto contro la cultura del lamento, è la fiducia di Dio contagiosa di bene. È arrivato il momento di credere in una vita diversa e di prendere sul serio le parole di don Oreste Benzi: “non guardare al male che c’è, ma aggiungi tu il bene che manca”. Questo ha fatto Dio con la sua Pasqua e in questo possiamo lasciarci contagiare, per una vita che aggiunge il bene che manca…e che per questo non è mai povera.
Buona Pasqua a tutti
Don Domenico Spagnoli