Dal giorno della riapertura dopo i restauri, ogni 3 del mese si celebra

Dal giorno della riapertura dopo i restauri, ogni 3 del mese si celebra

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Dal giorno della riapertura dopo i restauri, ogni 3 del mese si celebra la S. Messa serale nella cripta di San Cesario. Il 3 ottobre ci si è ritrovati per pregare in questo luogo che rappresenta una sorta di grembo nascosto della Chiesa di Santa Maria Maggiore e che certamente con le sue dimensioni più contenute, facilita il contatto tra i fedeli in un clima di maggiore raccoglimento. A focalizzare l’attenzione al centro dell’abside c’è il Crocifisso settecentesco con accanto la statua lignea della Madonna con il Bambino che restituiscono ai visitatori un luogo sobrio ed essenziale in cui ciò che conta è l’ascolto della Parola che si fa carne sull’altare. Il parroco nell’omelia del martedì della XXVI settimana, ha sottolineato tutta la responsabilità del versetto citato nel salmo “Il Signore è con noi”. Un versetto richiamato anche dal Profeta Zaccaria e che richiede un continuo movimento verso ciò che davvero è secondo Dio per non abusare della Sacra Scrittura. Anche i nazisti portavano, sulla fibbia della loro cintura, la incisione: “Gott mit uns” (Dio con noi), assumendone – come tutti i regimi totalitari – il pretesto per far pensare a Dio ciò che pensavano i loro capi. Occorre dunque sempre vigilare su se stessi per piegare i nostri pensieri a ciò che è secondo Dio imparando dal Vangelo dove è il nostro vero bene. Con umiltà dobbiamo riconoscere che il bene richiede sempre la capacità di sacrificare qualcosa di nostro per il bene degli altri imparando da Gesù. Nello stesso Vangelo, Gesù rimprovera Giacomo e Giovanni che vorrebbero vedere la vendetta di Dio sui samaritani che non lo hanno accolto (Lc 9,51.56); non è attraverso la violenza che si impone la verità: la verità può essere solo accolta nella libertà. Gesù ha scelto questa via per raggiungere gli uomini si è fatto uccidere ma non ha ucciso nessuno e San Cesario ha seguito i suoi passi. Ecco l’insegnamento che risuona in cripta! Anche noi dobbiamo imparare ad essere umili per camminare sempre dietro al Maestro senza sentirci mai arrivati. Occorre rallegrarsi per il bene che Dio ci da di compiere e per la bellezza che ci circonda, per continuare ad essere operatori di pace e giustizia a partire dalle nostre famiglie e dalle nostre comunità. La celebrazione ci è conclusa poi con la preghiera a San Cesario composta dal nostro Arcivescovo e con l’invito alla festa del Santo che cadrà il prossimo 3 novembre.

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